Legni

Pioppo Bianco - Gattice
Pioppo Bianco - Gattice

I legni usati in questa produzione di strumenti sono i più disparati, alcuni sono quelli adoperati anche nella liuteria classica anche dai maestri cremonesi del XVII secolo (acero do monte, pioppo, palissandro) altri meno usuali ma comunque efficaci dati i risultati ottenuti (ciliegio, pero ecc)

 

Gattice: Pioppo bianco (Populus Alba), è il legno più usato da Mozzani per la costruzione del fondo e fasce di chitarre e mandolini, è un albero molto diffuso in tutta la pianura padana e predilige i suoli incoerenti, limoso-argillosi e che rimangano umidi tutto l’anno.

Il suo legno è pregiato, con un sottile alburno e uno spesso duramen di colore variabile dal giallo-rossiccio al giallo-bruno.

Può raggiungere i 30 metri di altezza e ha chioma arrotondata, la cortecia è liscia e grigio chiaro con lenticelle a forma di rombo in età giovanile, invecchiando diventa più scura e solcata longitudinalmente dalla base del tronco e progressivamente diventa ruvida e scura.

Le foglie hanno il fronte di colore verde scuro, lucide e il retro ricoperto da una fitta peluria biancastra. Hanno forma ovale ma a volte lobata irregolarmente di circa 4-8 centimetri.

Un aneddoto vuole che il grande virtuoso Andres Segovia trovandosi in Italia senza avere con se la sua chitarra commissionò a Mozzani una chitarra per poterla sostituire. Mozzani preparò sei chitarre, cinque con fondo e fasce in palissandro e una in gattice tinto palissandro. Quando Segovia si recò nel laboratorio, al tempo sito in Bologna, rimase qualche ora a suonare tutte e sei le chitarre per scegliere quella preferita. Alla fine della prima sessione di scelta la sua attenzione si soffermò su due chitarre in particolare; dopo altre ore di prove sui due esemplari rimasti il grande Maestro scelse proprio la chitarra con fondo e fasce in gattice tinto. Purtroppo la vulgata comune di liutai e musicisti vuole il pioppo come una essenza minore ma questo aneddoto inquadra bene come questo non sia veritiero

 

Acero di monte - foglie
Acero di monte - foglie

Acero: Vengono utilizzati tutti e due i principali tipi di acero (acero di monte e acero campestre)

Acero di monte (Acer Pseudoplatanus): E’ il legno più usato in liuteria per i fondi e le fasce degli strumenti ad arco ma anche a plettro e pizzico. Molto usato in quanto il taglio di quarto risalta le marezzature del legno.

E’ una pianta che può raggiungere anche 40 metri di altezza con un diametro di tronco di 3,5 metri. Corteccia inizialmente grigia o giallastra  per poi spostarsi verso il rossastro e distaccarsi in grandi placche. Nelle piante adulte assomiglia a quella del platano appunto, come dice il nome scientifico.

Le foglie sono caduche, pentalobate con lobi poco acuti leggermente dentate, verde scuro. Le cicatrici fogliari non si toccano.

Albero di zone montuose ma rintracciabile anche in zone con montagne poco elevate. Lo si incontra fino ad un altitudine di 1500-1900 mt.

Soprattutto in ambito urbano è facile confondere questa specie con l’Acero Riccio che presenta però differenze nella corteccia delle piante adulte rimanendo liscia o finemente fessurata in senso longitudinale, nelle gemme rossastre invece che verdi ma soprattutto nelle samare che nell’acero riccio sono posizionate nell’ascella dei nuovi rametti dell’anno nell’acero montano si trovano in cima al rametto.

Le foglie bordeaux che si trovano in ambiente urbano sono quasi sempre di acero riccio.

Acero Campestre o Oppio: (Acer campestre)

Ciliegio
Ciliegio

Ciliegio: (Prunus Avium). Albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell’Europa ma lo possiamo trovare fino al Nord Africa (Marocco e Tunisia), non ama i ristagni d’acqua ma preferisce terreni non troppo secchi.

Può crescere fino ai 15-30 mt. Di altezza e vive circa 100 anni.

La corteccia negli alberi giovani è levigata porpora-marrone con lenticelle orizzontali grigio-marrone che diventano via via più spesse e scure fino a diventare vere e proprie fessure negli alberi più anziani.

Le foglie sono alternate, ovoidali acute, lunghe 7-14 cm. e larghe 4-7 cm. Glabre e di verde pallido.

I fiori sono bianchi disposti in gruppi di 2-6 assieme. Hanno 5 petali bianchi e stami gialli.

Il frutto è la ciliegia che tutti conosciamo, di diametro di 1-2 cm, rosso brillante e polpa carnosa dal gusto dolce ce contiene un nocciolo singolo.

Il legno è molto pregiato e ricercato in falegnameria, ha colore bruno rosato con buone proprietà meccaniche, resistente alla compressione, trazione o flessione e di bell’aspetto.

Per questi motivi è abbastanza usato in liuteria esclusivamente per strumenti a pizzico e plettro.



Articolo del M° Fabio Chiari molto interessante sulle essenze legnose in liuteria: qui